Le donne che si sentono attrarre dal Signore a servire gli ammalati per amore di Gesù Cristo, e desiderano fare un'esperienza vocazionale tra le Suore Infermiere dell'Addolorata, possono scrivere al seguente indirizzo di posta elettronica: noviziato @ valduce.it (scrivere l'indirizzo tutto attaccato, senza spazi).

lunedì 2 marzo 2015

Come diventare suora

Come si diventa suora? Tempo fa una lettrice del blog vocazionale mi ha scritto una bella lettera.


Ciao,
          ho ricevuto la chiamata di Dio, la vera e propria chiamata, l'impulso irrefrenabile a pregare e a cambiare vita QUESTA MATTINA! Nell'infanzia ho avuto già esperienze di questo tipo ma non ne ero ancora abbastanza consapevole. Sono sempre andata a messa, dalla mia prima Comunione, fino ad ora (21 anni). Da 3 anni sono animatrice liturgica nella mia parrocchia ed è come se vivessi tutta la settimana in attesa che arrivi il giorno in cui io possa servire il Signore. Questa mattina ho sentito come un colpo di felicità e amore nel cuore, come se mi si fosse finalmente palesato in mente ciò che sapevo già di voler fare! Ho pianto lacrime di gioia leggendo dell'ordine delle Suore Infermiere dell'Addolorata, e tramite il tuo blog ho reperito il contatto e-mail delle suore per chiederle di iniziare il noviziato. Sono al terzo anno della laurea in infermieristica […]. Attendo con ansia la risposta delle suore sperando che possano accettarmi subito in noviziato perché dopo anni di riflessione ho deciso la mia strada! Era veramente tanto tempo che l'idea mi ronzava in testa ma avevo tanta paura della reazione di amici e parenti. Ora invece so che non riesco più a vivere nell'inganno, non posso più far finta di essere serena in questa vita così confusionale, piena di indifferenza e odio! Voglio dare e vivere l'Amore ma non posso farlo con persone che non hanno avuto la mia stessa fortuna nel capire la Parola di Dio! La mia speranza è quella di poter partire per Como immediatamente PER RESTARCI! In questo modo potrei completare con le mie future sorelle il percorso di studi in una vita ai margini della società, protetta e piena d'amore. Voglio dare, servire gli altri come Nostro Signore Cristo Gesù, senza volere nulla in cambio! Mi fa star bene fare l'infermiera, nei tirocini l'hanno notato tutti, finché lavoro sto bene, quando smetto è una catastrofe! Curare gli altri mi dà forza e mi dà gioia e non potrei nemmeno immaginare qualcosa di meglio se non diventare al più presto una suora infermiera!

Tu conosci le suore infermiere del Valduce? Pensi che mi troverò bene? A solo vedere le loro foto mi è venuto da pensare "ECCO LA MIA VERA FAMIGLIA!" Voglio subito stare con loro! Non posso aspettare di laurearmi perché sarà minimo tra 2 anni ma non riuscirò a studiare bene pensando sempre a pregare quindi potrebbe passare molto più tempo! Dio ti benedica per il tuo lavoro sul blog, è stato bellissimo vedere altre ragazze nella mia stessa condizione.

(Lettera firmata)



Cara sorella in Cristo,
                                      ho letto con grande piacere la tua lettera, apprezzo tantissimo il tuo ardore nel rispondere alla vocazione senza perdere tempo, proprio come consigliavano San Tommaso d'Aquino e Sant'Alfonso Maria de Liguori.

Spero tanto che tu possa abbracciare la vita religiosa tra le “Suore Infermiere dell'Addolorata”, se questa è la volontà di Dio. Hai fatto bene a scrivere alle suore, speriamo che ti rispondano presto.

Penso che dopo aver letto la tua tua e-mail, le suore ti inviteranno a Como per fare un'esperienza vocazionale di una settimana. Quando sarai lì, se ti piacerà la vita religiosa in assistenza ai malati, potrai chiedere di restare ancora una o due settimane per prolungare la tua prima esperienza di vita religiosa. Dopodiché, se sarai convinta che Gesù buono ti sta chiamando proprio in questo istituto, potrai chiedere alle suore di diventare “postulante”.

Quando andrai a Como a fare l'esperienza vocazionale, per prudenza sarebbe meglio non dire ai tuoi parenti ed amici che vuoi diventare suora, ma potresti dire che vai lì per fare un ritiro spirituale o per fare volontariato tra gli ammalati. Non si tratta di bugie, perché un'esperienza vocazionale è anche un ritiro spirituale, e inoltre farai davvero volontariato tra gli ammalati. Purtroppo, molti genitori cercano di ostacolare i figli attratti dalla vita religiosa.

Io penso che ti troverai bene tra di loro, sarebbe meraviglioso se tu potessi donare a Gesù buono il resto della tua vita mettendoti al servizio dei fratelli che soffrono.

Ti incoraggio a perseverare nella vocazione religiosa per tutta la vita!

Approfitto dell'occasione per porgerti i miei più cordiali e fraterni saluti in Gesù e Maria,

Cordialiter

venerdì 23 gennaio 2015

Le virtù teologali, le virtù morali, e i doni dello Spirito Santo

Riporto un interessante scritto del dotto Padre Adolphe Tanquerey.

a) [Le virtù teologali] hanno Dio per oggetto materiale e qualche attributo divino per oggetto formale. La fede ci unisce a Dio, suprema verità, e ci aiuta a veder tutto e a tutto giudicare alla divina sua luce. La speranza ci unisce a Colui che è la sorgente della nostra felicità, sempre pronto a versare su noi le sue grazie per compiere la nostra trasformazione ed aiutarci col suo potente soccorso a fare atti di confidenza assoluta e di filiale abbandono. La carità ci eleva a Dio sommamente buono in se stesso; e, sotto il suo influsso, noi ci compiacciamo delle infinite perfezioni di Dio più che se fossero nostre, desideriamo che siano conosciute e glorificate, stringiamo con Lui una santa amicizia, una dolce familiarità e così diventiamo ognor più a lui somiglianti. Queste tre virtù teologali ci uniscono dunque direttamente a Dio.

 b) Le virtù morali, che hanno per oggetto un bene onesto distinto da Dio e per motivo l'onestà stessa di quest'oggetto, favoriscono e perpetuano questa unione con Dio, regolando le nostre azioni in modo che, non ostante gli ostacoli che si trovano dentro e fuori di noi, tendano continuamente verso Dio. Così la prudenza ci fa scegliere i mezzi migliori per tendere al nostro fine soprannaturale. La giustizia, facendoci rendere al prossimo ciò che gli è dovuto, santifica le nostre relazioni coi nostri fratelli in modo da avvicinarci a Dio. La fortezza arma l'anima nostra contro la prova e la lotta, ci fa sopportare con pazienza i patimenti e intraprendere con santa audacia le più rudi fatiche per procurare la gloria di Dio. E, poichè il piacere colpevole ce ne distoglierebbe, la temperanza modera il nostro ardore pel piacere e lo subordina alla legge del dovere. Tutte queste virtù hanno dunque per ufficio di allontanare gli ostacoli e anche di somministrarci mezzi positivi per andare a Dio.


Dei doni dello Spirito Santo.

[...]

I doni, senza essere più perfetti delle virtù teologali e specialmente della carità, ne perfezionano l'esercizio. Così il dono dell'intelletto ci fa penetrare più addentro nelle verità della fede per scoprirne i reconditi tesori e le arcane armonie; quello della scienza ci fa considerare le cose create nelle loro relazioni con Dio. Il dono del timore fortifica la speranza, staccandoci dai falsi beni di quaggiù, che potrebbero trascinarci al peccato e ci accresce quindi il desiderio dei beni celesti. Il dono della sapienza, facendoci gustare le cose divine, aumenta il nostro amore per Dio. La prudenza è grandemente perfezionata dal dono del consiglio, che ci fa conoscere, nei casi particolari e difficili, ciò che è o non è espediente di fare. Il dono della pietà perfeziona la virtù della religione, che si connette colla giustizia, facendoci vedere in Dio un padre che siamo lieti di glorificare per amore. -- Il dono della fortezza compie la virtù dello stesso nome, eccitandoci a praticare ciò che vi è di più eroico nella paziente costanza e nell'operare il bene. Infine il dono del timore, oltre che facilita la speranza, perfeziona pure in noi la temperanza, facendoci temere i castighi e i mali che risultano dall'amore illecito dei piaceri.

(Brano tratto da “Compendio di Teologia Ascetica e Mistica”, di Padre Adolphe Tanquerey (1854 - 1932), trad. P. Filippo Trucco e Can.co Luigi Giunta, Società di S. Giovanni evangelista - Desclée & Co., 1928) 

sabato 3 gennaio 2015

Pensieri tratti dagli scritti di Madre Giovannina Franchi

[Le suore dell'istituto] "con lo spirito appartengano al bel numero delle ancelle chiamate dal fine del loro istituto le Perpetue Adoratrici del SS. Sacramento".

"due sorelle almeno procureranno di accompagnare il Divinissimo Sacramento quando si porta agli infermi e due per volta si recheranno ad adorarlo quando sia esposto sugli Altari in occasione delle SS.me quarantore"

"Maria SS.ma deve essere il nostro amore, il nostro modello e la nostra speranza."

[Bisogna imitare le virtù] "di sì gran Madre ... la castità, la modestia e l'amore ad una vita nascosta, povera, mortificata e laboriosa".

"né altra mercede e lode cercherai alle tue fatiche fuorché l'amore e il piacimento di Dio"

[Consiglio a una giovane suora] "Poi rompi guerra a te stessa ... perciò abnegare la propria volontà, farsi guidare e reggere interamente dall'ubbidienza, umiliarsi davanti a tutti, avvilirsi nei più bassi ministeri, amare e desiderare i dispregi e, avutili, abbracciarli e goderne; trionfare insomma non men di te che del mondo per essere tutta di Dio."